Rilevazione radioattività negli alimenti 2021 - 2022
Titolare - Nome*
Provincia Autonoma di Trento
Editore
Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente (appa)
Autore
Titolare - Codice Ipa/P. Iva*
p_TN
Editore - Codice Ipa/P.Iva
O43CVD
Autore - Codice Ipa/P. Iva
Descrizione*
Risultati principali delle analisi sugli alimenti svolti da APPA/APSS
Le analisi hanno come scopo la ricerca di eventuali situazioni di contaminazione antropica da radioisotopi artificiali.
Il controllo della radioattività negli alimenti consumati dalla popolazione è richiesto sia dalla legge italiana che da quella europea, ed è attuato sulla base di un piano di monitoraggio definito da APSS.
* Becquerel [Bq]: unità di misura del Sistema Internazionale per misurare l’attività di un radionuclide ovvero il numero di decadimenti che avvengono in 1 secondo in un materiale.
* Il cesio-137 è un isotopo radioattivo del metallo alcalino cesio che si forma principalmente come un sottoprodotto della fissione nucleare dell’uranio, specialmente nel reattore nucleare a fissione. I livelli massimi ammissibili di cesio-134 e cesio-137 per i prodotti alimentari in caso di emergenze nucleari e radiologiche, in base alla normativa, sono i seguenti:
Alimenti per lattanti: 400 Bq/l; prodotti lattiero caseari: 1000 Bq/kg; altri alimenti: 1250 Bq/kg; alimenti liquidi: 1000 Bq/l.
Il livello massimi negli alimenti per animali è pari a 1250 Bq/kg per i maiali, 2500 Bq/kg per pollame, agnelli e vitelli, 5000 Bq/kg per altri animali
* Potassio-40 (K40). E' presente in proporzioni definite all’interno del corpo. A causa della sua radioattività il Potassio-40 emette continuamente segnali gamma che possono essere captati da macchinari opportuni.
La tabella è aggiornata in modo irregolare nell'arco di uno due giorni dopo l'ultima analisi effettuata.
URI*
Temi*
Sottotemi
Parole chiave
Data di rilascio
2022-12-14
Frequenza di aggiornamento*
MENSILE
Data di ultima modifica*
2022-12-14
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info@dati.trentino.it
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Lingua
ITA
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HVD
Categoria HVD
Legislazione HVD
DISTRIBUZIONI
- Radioattività negli alimentiDescrizione: Il controllo della radioattività negli alimenti consumati dalla popolazione è richiesto sia dalla legge italiana che da quella europea; è attuato sulla base di un piano di monitoraggio definito da APSS cui si affianca quello stabilito dalla rete RESORAD (REte nazionale di SOrveglianza della RADioattività ambientale), coordinata da ISIN (Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione) e che comprende le Agenzie per la protezione dell’ambiente (ARPA/APPA) e altri enti che concorrono a vario titolo alle misure. È previsto anche il controllo di campioni del cosiddetto “pasto completo”, prelevati in mense aziendali o scolastiche. Lo scopo delle analisi è principalmente quello di valutare la presenza di contaminazione antropica da radioisotopi artificiali, tra i quali ad esempio il Cesio-137 (Cs-137), che si forma principalmente come sottoprodotto della fissione nucleare dell’uranio nei reattori nucleari a fissione. Questo è uno degli elementi che ha raggiunto anche il nostro territorio a seguito dell’incidente alla centrale di Chernobyl del 1986 e di cui ancora oggi si trova traccia in alcune matrici alimentari (e ambientali). Le quantità misurate sono comunque così piccole da non rendere ipotizzabili rischi per la salute umana. Il Regolamento di esecuzione (UE) 2020/1158 della Commissione disciplina le “condizioni d’importazione di prodotti alimentari e alimenti per animali originari dei paesi terzi a seguito dell’incidente verificatosi nella centrale nucleare di Chernobyl”, e in particolare fissa un limite per il valore della concentrazione di attività di Cs-137 pari a: * 370 Bq/kg per il latte e i prodotti lattiero-caseari e per gli alimenti destinati ai lattanti e ai bambini nella prima infanzia; * 600 Bq/kg per tutti gli altri prodotti. Il Becquerel (Bq) è l’unità di misura del Sistema Internazionale per misurare l’attività di un radionuclide, ed è definito come il numero di decadimenti che avvengono in 1 secondo in un dato materiale. Nel caso invece si verificasse una situazione di emergenza radiologica (quale ad esempio un incidente in una centrale nucleare) si applicano i valori limite definiti dall’Unione Europea nel Regolamento Euratom 2016/52 che stabilisce i livelli massimi di contaminazione nei diversi alimenti e mangimi, con una attenzione particolare alla tutela dell’infanzia. Molti alimenti, tra i quali ad esempio fagioli, avocado, banane, spinaci, patate e altri, sono ricchi di Potassio (K). In natura, il Potassio ha tre isotopi, uno dei quali, il K-40, è radioattivo e costituisce lo 0.01% del totale; questo isotopo è quindi naturalmente presente negli alimenti, e anche all’interno del corpo umano, in quantità misurabili. Di seguito si riportano i valori di Cs-137 e K-40 misurati negli alimenti, a seconda del tipo di matrice. Licenza Nome:Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0)Licenza URL:https://w3id.org/italia/controlled-vocabulary/licences/A21_CCBY40
CATALOGO
Titolo*
Dati Trentino
Descrizione*
Portale federato degli open data del Trentino
Editore - Nome*
Provincia autonoma di Trento
Data ultima modifica*
2025-12-24T14:15:22.413352